Nell’articolo di oggi, vogliamo portare la vostra attenzione sull’importanza del fattore umano come elemento chiave della sicurezza.
E’ fondamentale rafforzare l’anello debole, il fattore umano, all’interno del sistema azienda, con un focus ancora più personalizzato e attento in questo periodo di pandemia.
La pandemia da mesi sta minando lo stato psicologico delle persone e come tali soffrono di stati emotivi importanti che possono mettere a repentaglio lo svolgimento ordinario del lavoro.
In ambito “sicurezza” il fattore umano è la prima causa:
- della maggioranza degli incidenti determinati dal comportamento non sicuro degli individui;
- della presenza di contesti non sicuri determinata o comunque tollerata dagli individui”.
I più appassionati sanno come le “Safety Information Human Factor” dell’european Industrial Gases Association ( EIGA): “il Safety Advisory Council (SAC) di EIGA ha dedicato una serie speciale delle proprie ‘Safety Information’ agli ‘Human Factors’ (SI/HF)” e le SI/HF “sono disponibili a chiunque visiti il sito EIGA”.
Inoltre ci sono anche “le Safety Info sul trasporto (SI/TS) e la n.07 del 2016 è stata dedicata allo Human Factor nelle attività di trasporto”: “l’utilizzo sistematico delle informazioni contenute nelle SI/HF e SI/TS è di fondamentale importanza per la prevenzione degli incidenti”.
E’ bene ricordare che il fattore umano ha a che fare con:
- Chi svolge l‘attività (Persone)
- Dove si svolge l‘attività (Organizzazione)
- Cosa si richiede di fare (Attività).
Tutti questi aspetti “interagiscono (quasi) sempre tra di loro” e si focalizza in particolare sulla cultura della sicurezza «interdipendente».
Ci possono essere, infatti, diverse tipologie di comportamento in materia di sicurezza:
- Dipendente:
- Rispetto passivo delle regole
- Rispetto dei soli requisiti di legge
- Indipendente:
- Auto-responsabilità
- Best practices
- Interdipendente:
- Responsabilizzazione anche per gli altri
- Discussioni aperte sulla sicurezza
- Lavoro in comune, manager e dipendenti, sui temi della sicurezza
Per ridurre il verificarsi dell’Errore Umano si rende necessario sviluppare le Non-Technical Skill, ovvero tutte quelle competenze cognitive, sociali e personali, associabili e complementari alle competenze tecniche. Se i lavoratori iniziano a sviluppare ed ad applicare nel quotidiano lavorativo le Non-Technical Skill, è possibile una sensibile riduzione che si verifichi un errore.